Un terzo degli italiani paga di tasca propria le cure mediche, stiamo parlando di poco meno di 20 milioni di persone, mentre quasi l’8% della popolazione rinuncia a curarsi semplicemente perché non ha le risorse economiche per rivolgersi al privato.
Il report del sondaggio Euromedia Research, riportato dalle principali testate italiane negli ultimi giorni, fotografa una situazione sempre più difficile per il sistema sanitario nazionale.
Carenza di personale, liste d’attesa (in Piemonte si aspettano anche 6 mesi per gli esami più basilari con punte che superano l’anno di attesa), ma anche problemi logistici di accesso alla cura, soprattutto per gli anziani o nei territori marginali, sono all’ordine del giorno.
Ciascuno di noi ne fa esperienza ogni giorno e il quadro generale non è positivo neppure nel prossimo futuro con una prospettiva di riduzione, definita dal Governo con l’ultimo Def, del rapporto spesa sanitaria/Pil dal 6.6% del 2023 al 6,2% del 2024 (la media europea è 7,1%).
Torna, allora, in auge un vecchio detto, “chi fa per sé fa per tre”, che, evidentemente, è stato fatto proprio ad ogni latitudine dello stivale. Tornando al sondaggio Euromedia Research, infatti, 15 milioni di italiani sono coperti da assicurazioni legate al welfare aziendale (leggi a tal proposito l’approfondimento su Welbee, il welfare provider di UnipolSai, cliccando qui), nell’ultimo anno i numero di professionisti che si sono affidati a copertura offerte dai rispettivi ordini è cresciuto di 1,5 milioni unità e le polizze assicurative in essere per infortunio o sanitarie sono oltre 4 milioni.
Insomma, se è inevitabile rivolgersi - anche in parte - al privato per ricevere prestazioni che dovrebbero essere garantite, grazie ad un’assicurazione almeno si ottimizza il servizio. Assistenza e tempi rapidi nelle prenotazioni, strutture convenzionate, telemedicina, sono diverse le opzioni che si aggiungono alle coperture dei costi.
Sanicard di Unipol Sai, ad esempio, garantisce visite specialistiche e accertamenti diagnostici (TAC, ECG, EEG, RMN, Mammografie e Scintigrafia, ecc.), trattamenti fisioterapici, terapie (Chemioterapie, Dialisi, Radioterapia), prevenzione odontoiatrica, spese pre e post ricovero, ma anche assistenza medica e rette di degenza anche per gli accompagnatori. Non solo, dal momento della firma è possibile effettuare un check up medico completo e gratuito ogni anno.
Ma quanto mi costa?
E’ la domanda che frena la maggior parte delle persone di fronte alla possibilità di attivare una polizza sanitaria e rinunciare ad una copertura che può risultare fondamentale in alcune circostanze e utile nella quotidianità anche solo per i fondamentali esami di monitoraggio a cui tutti dovrebbero sottoporsi.
La quota di partenza per una persona tra i 40 e i 50 anni è di 29 euro al mese e può variare in base all’età ma anche al numero di assicurati del nucleo familiare. Un investimento sostenibile e giustificato se si considera il costo delle prestazioni nella sanità privata: una TAC con mezzo di contrasto può costare dai 100 ai 400 euro, una risonanza magnetica dai 300 ai 600, una visita urologica fino a 150 euro e una cardiologico intorno ai 150.
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